I Bronzi di Riace come mezzo di sviluppo del turismo del merisione italiano.World Tourism : codice di etica mondiale del turismo.

Nozioni di economia.
Economia del Turismo,
 
Organizzazione mondiale del turismo
 
Formulazione delle statistiche economiche sul turismo,
 
Schema dei movimenti di un centro turistico,

 

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O.M.T. : articoli del codice del turismo :

Preambolo,
Art.1,
Art.2,
Art.3,
Art.4,
Art.5,
Art.6,
Art.7,
Art.8,
Art.9,
Art.10.

 

Preambolo dell' O.M.T al codice di etica mondiale del turismo.

 
Noi, Membri dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), rappresentanti dell’industria turistica mondiale, delegati degli Stati, dei territori, delle imprese, delle istituzioni e degli organismi riuniti in Assemblea Generale a Santiago del Cile, questo 1 ottobre 1999,
Riaffermando
gli obiettivi enunciati nell’articolo 3 dello Statuto dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, e consapevoli del ruolo "decisivo e centrale" di questa Organizzazione, così come riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel promuovere e sviluppare il turismo allo scopo di contribuire allo sviluppo economico, alla comprensione internazionale, alla pace, alla prosperità così come al rispetto universale ed all’osservanza dei diritti umani e delle libertà fondamentali, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione,
Profondamente convinti
che il turismo, attraverso i contatti diretti, spontanei e non mediati tra uomini e donne di culture e stili di vita differenti, rappresenti una forza vitale al servizio della pace ed un fattore di amicizia e comprensione fra i popoli del mondo,
Attenendoci
ad una logica tesa a conciliare la tutela ambientale, lo sviluppo economico e la lotta contro la povertà in maniera sostenibile, così come formulata dalle Nazioni Unite nel 1992, in occasione del Vertice di Rio de Janeiro, ed espressa nel Programma d’azione 21, adottato in quella circostanza,
Vista
la crescita rapida e continua, sia quella passata che quella prevista, dell’attività turistica, determinata da motivi di piacere, affari, cultura, religione o salute, e tenuto conto dei suoi pesanti effetti, sia positivi che negativi, sull’ambiente, l’economia e la società dei paesi di provenienza e di accoglienza , sulle comunità locali e le popolazioni autoctone, così come sulle relazioni e gli scambi internazionali,
Avendo come obiettivo quello di promuovere un turismo responsabile, sostenibile e accessibile a tutti, nell’ambito del diritto di tutte le persone di utilizzare il proprio tempo libero per fini di piacere o di viaggio, e nel rispetto delle scelte delle società di tutti i popoli,
Convinti altresì che l’industria turistica mondiale, nel suo insieme, abbia molto da guadagnare da un ambiente che favorisce l’economia di mercato, l’impresa privata e la libertà di commercio e che le permette di ottimizzare i suoi effetti benefici in termini di creazione di benessere e occupazione,
Fermamente convinti inoltre che, a condizione che siano rispettati alcuni principi ed alcune norme, un turismo responsabile e sostenibile non è affatto incompatibile con la crescente liberalizzazione delle condizioni che regolamentano gli scambi di servizi e sotto la cui egida operano le imprese di questo settore, e che è possibile riconciliare, in questo campo, economia ed ecologia, ambiente e sviluppo, apertura al commercio internazionale e protezione delle identità sociali e culturali,
Considerando che, con un tale approccio, tutti coloro che sono coinvolti nello sviluppo turistico - amministrazioni nazionali, regionali e locali, imprese, associazioni di professionisti, operatori del settore, organizzazioni non governative ed organismi di tutti i generi dell’industria del turismo, così come le comunità di accoglienza, i mezzi di comunicazione ed i turisti stessi - hanno responsabilità differenti ma interdipendenti nella valorizzazione individuale e sociale del turismo e che la formulazione dei diritti e dei doveri di ciascuno contribuirà alla realizzazione di questo obiettivo,
Determinati, in linea con gli obiettivi perseguiti dalla stessa Organizzazione Mondiale del Turismo mediante la risoluzione 364(XII) adottata in occasione dell’Assemblea Generale del 1997 (Istanbul), a promuovere una collaborazione sincera tra coloro che operano nel settore dello sviluppo turistico pubblico e privato ed auspicando che una collaborazione e cooperazione dello stesso tipo si estenda, in maniera aperta ed equilibrata, alle relazioni tra i paesi di provenienza e di accoglienza e le loro rispettive industrie turistiche,
Dando seguito alle Dichiarazioni di Manila del 1980 sul turismo mondiale e del 1997 sull’impatto del turismo sulla società, così come alla Carta del Turismo e al Codice del Turista adottati a Sofia nel 1985 sotto l’egida dell’OMT,
Ritenendo tuttavia che questi strumenti debbano essere integrati da una serie di principi interdipendenti ai fini della loro interpretazione ed applicazione, sulla base dei quali coloro che prendono parte allo sviluppo del turismo dovranno improntare la propria condotta all’alba del XXI secolo,
Utilizzando, ai fini del presente strumento, le definizioni e classificazioni applicabili ai viaggi, e specialmente le nozioni di "visitatore", "turista" e "turismo", così come adottate dalla Conferenza Internazionale di Ottawa, svoltasi dal 24 al 28 giugno 1991 e approvate nel 1993 dalla Commissione Statistica delle Nazioni Unite in occasione della sua XXVII sessione,
Riferendoci in particolare ai seguenti strumenti :

  • Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948;

  • Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del 16 dicembre 1966;

  • Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici del 16 dicembre 1966;

  • Convenzione di Varsavia sul Trasporto Aereo del 12 ottobre 1929;

  • Convenzione di Chicago sull’Aviazione Civile Internazionale del 7 dicembre 1944 e relative Convenzioni di Tokyo, L’Aia e Montreal;

  • Convenzione sulle Strutture Doganali per il Turismo del 4 luglio 1954 e relativo Protocollo;

  • Convenzione concernente la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale del 23 novembre 1972;

  • Dichiarazione di Manila sul Turismo Mondiale del 10 ottobre 1980;

  • Risoluzione della VI Assemblea Generale dell’OMT (Sofia) sull’adozione della Carta del

  • Turismo e del Codice del Turista del 26 settembre 1990;

  • Convenzione relativa ai Diritti del Fanciullo del 26 gennaio 1990;

  • Risoluzione della IX Assemblea Generale dell’OMT (Buenos Aires) riguardante in particolare l’agevolazione dei viaggi e la sicurezza e protezione dei turisti del 4 ottobre 1991;

  • Dichiarazione di Rio de Janeiro sull’Ambiente e lo Sviluppo del 13 giugno 1992;

  • Accordo Generale sul Commercio di Servizi del 15 aprile 1994;

  • Convenzione sulla Biodiversità del 6 gennaio 1995;

  • Risoluzione dell’XI Assemblea Generale dell’OMT (Il Cairo) sulla prevenzione del Turismo Sessuale Organizzato del 22 ottobre 1995;

  • Dichiarazione di Stoccolma contro lo Sfruttamento Sessuale dei Bambini per fini Commerciali del 28 agosto 1996;

  • Dichiarazione di Manila sull’impatto del Turismo sulla Società del 22 maggio 1997;

Convenzioni e Raccomandazioni adottate dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro in materia di convenzioni collettive, proibizione del lavoro forzato e del lavoro minorile, difesa dei diritti dei popoli autoctoni, uguaglianza di trattamento e non discriminazione sul posto di lavoro;
affermiamo il diritto al turismo e alla libertà di spostamento per motivi turistici;
affermiamo la nostra volontà di promuovere un sistema turistico mondiale, equo,responsabile e sostenibile, i cui benefici siano condivisi da tutti i settori della società,nel contesto di un’economia internazionale aperta e liberalizzata, e a tal fine, adottiamo solennemente i principi del Codice Mondiale di Etica del Turismo.

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